La scena tipica sulle strade italiane vede ancora molti automobilisti frenare bruscamente non appena scorgono all’orizzonte la sagoma di un autovelox, credendo così di evitare la multa. Tuttavia, negli ultimi anni, i sistemi di rilevamento della velocità hanno fatto passi da gigante: la vecchia strategia della frenata “salva-punti” è ormai superata. Le nuove generazioni di autovelox sono infatti progettate per rilevare la velocità da molto prima rispetto al passato e in modo più sofisticato rispetto ai modelli tradizionali, archiviando definitivamente le “furbizie” dell’ultimo secondo.
Perché frenare all’ultimo non funziona più
Le innovazioni nei dispositivi elettronici per il controllo della velocità hanno reso inutile la frenata improvvisa davanti al segnale autovelox. I nuovi modelli sono dotati di tecnologie radar, laser e sensori ottici in grado di misurare la velocità dei veicoli da distanze notevolmente maggiori rispetto al passato, con una precisione pressoché infallibile. Non appena un’auto entra nel raggio di azione del dispositivo, la rilevazione avviene già – spesso ben prima che il guidatore abbia identificato la posizione precisa dell’autovelox stesso.
Ne consegue che frenare solo quando il dispositivo è visibile non consente più di “salvarsi” dalla sanzione, perché molti autovelox moderni identificano la velocità già a centinaia di metri di distanza, o addirittura in più punti lungo il tragitto, tracciando la velocità media su più rilevazioni consecutive. In questo modo, anche coloro che tentano la classica “inchiodata” all’ultimo sono facilmente individuabili: la velocità eccessiva è stata già registrata poco prima.
Tecnologie avanzate: radar, laser e rilevamento multipunto
I nuovi dispositivi si distinguono dai vecchi per l’impiego di sistemi radar e laser estremamente precisi. I radar, ad esempio, inviano onde elettromagnetiche che, intercettando il veicolo in arrivo, calcolano con esattezza la velocità di percorrenza su distanze anche superiori al mezzo chilometro. La tecnologia laser permette invece una misurazione pressoché istantanea con un errore minimo. Questi sistemi funzionano anche in condizioni di traffico intenso, con più auto in carreggiata, eliminando possibili “zone d’ombra” nel rilevamento.
Un’altra grande innovazione degli ultimi anni è rappresentata dai sistemi di rilevamento multipunto: anziché basarsi su un singolo punto di controllo fisso, come avveniva in passato, i nuovi autovelox spesso utilizzano più sensori posti a varie distanze. Così, la velocità viene rilevata su una tratta più lunga o in tre diversi punti, rendendo impossibile il classico stratagemma della frenata e dell’accelerazione subito dopo.
Va poi menzionato il funzionamento dei cosiddetti tutor (sistemi per la rilevazione della velocità media), ormai diffusi in autostrada e su numerosi tratti urbani ed extraurbani. In questo caso, non è più la velocità istantanea a contare, ma la media calcolata tra due postazioni anche molto distanti. L’automobilista che rallenta davanti al portale per poi accelerare subito dopo viene “pizzicato” comunque, perché a contare sarà la velocità mantenuta nell’intera tratta.
Segnaletica e distanza: le regole aggiornate
Il nuovo quadro normativo ha introdotto anche regole più stringenti sulla segnalazione obbligatoria e sulle distanze minime sia tra due autovelox, sia tra il dispositivo e il relativo segnale di preavviso. Sulle strade extraurbane, ad esempio, il cartello che segnala il controllo elettronico deve trovarsi almeno a 1 chilometro dal dispositivo; sulle strade urbane di scorrimento a non meno di 200 metri; sulle altre strade urbane, la distanza minima è di 75 metri.
Inoltre, adesso, la posizione degli autovelox è limitata per legge: non possono essere installati in tratti dove il limite è inferiore di 20 km/h rispetto al limite massimo consentito dal codice della strada per quella tipologia di strada (es. non meno di 90 km/h su extraurbane principali, non meno di 70 km/h sulle secondarie, non meno di 50 km/h in ambito urbano). La distanza minima tra due dispositivi varia anche in base al tipo di strada, arrivando fino a 4 chilometri in autostrada, per evitare la cosiddetta “proliferazione selvaggia” dei controlli automatici.
Impatti sulla sicurezza stradale e sulle abitudini di guida
Il vero obiettivo delle nuove tecnologie non è solo aumentare il gettito derivante dalle multe, ma soprattutto innalzare il livello di sicurezza sulle strade. La frase chiave delle recenti norme e innovazioni tecniche è infatti prevenzione: ridurre la velocità media significa ridurre drasticamente le probabilità e la gravità degli incidenti, soprattutto nelle tratte dove la velocità elevata rappresenta un rischio concreto.
Dal punto di vista delle abitudini di guida, oggi è fondamentale mantenere una velocità costante nei limiti previsti, piuttosto che affidarsi all’occhio esperto per individuare le postazioni di controllo e tentare la frenata all’ultimo. Questo cambiamento di mentalità è sempre più importante man mano che le tecnologie di rilevamento diventano invisibili, precise e affidabili, anche grazie alle evoluzioni software dell’intelligenza artificiale che consentono di distinguere tra tipologie di veicoli e condizioni di marcia.
La direzione intrapresa dal legislatore italiano e dagli operatori di polizia è chiara: non c’è più scampo per chi supera regolarmente i limiti di velocità. Il consiglio oggi è uno solo: rispettare le regole del codice della strada e dimenticare la vecchia abitudine della frenata improvvisa. Oltre a evitare multe salate e la decurtazione di punti dalla patente, si contribuirà concretamente a una maggiore sicurezza collettiva nelle arterie urbane ed extraurbane.
Le innovazioni in materia di autovelox vanno di pari passo con l’aggiornamento delle procedure di omologazione, taratura e trasparenza: ogni dispositivo deve essere omologato e tarato almeno una volta l’anno, con l’indicazione della data più recente disponibile anche sui verbali, dando così la possibilità ai cittadini di ricorrere in caso di eventuali irregolarità.
Consigli pratici per i guidatori
- Mantenere la velocità entro i limiti è l’unico modo certo per evitare sanzioni, a prescindere dal punto in cui è posizionato l’autovelox.
- Prestate attenzione alla segnaletica di preavviso, che per legge deve essere sempre presente e visibile entro la distanza minima prevista.
- Non fate affidamento sulla frenata all’ultimo o sugli avvertimenti degli altri guidatori: la rilevazione moderna non lascia scampo.
- Se ricevete una multa dubitando della regolarità dell’apparecchio, controllate sul verbale l’ultima data di taratura e omologazione del dispositivo.
Le autovelox di moderna generazione rappresentano l’ennesima prova che la sicurezza stradale dipende oggi più che mai dal rispetto delle regole e dalla consapevolezza alla guida. Risparmiare sui tempi rischia di costare molto, sia in termini economici che – soprattutto – in sicurezza.








